La quinta pista ruota attorno al rapporto tra dire e fare, per discutere la complessità del dire il vero, e sarà dedicata ad alcune pratiche per eccellenza della verità e della veridicità, come quelle della testimonianza e della confessione. In luoghi diversi come il tribunale o la seduta clinica, la presentazione pubblica del Sé o il racconto dell’interiorità, l’idea del “tutta la verità, nient’altro che la verità” viene smontata per farne emergere la costruzione istituzionale e culturale, mentre indagini sui concetti di sincerità e trasparenza completano la costellazione tematica del dire il vero.
Inscritto nel canone morale fin dal Decalogo secondo il precetto del “non pronunciare falsa testimonianza” (di cui parlerà Enzo Bianchi [guarda il video]), il tema della sincerità privata e della verità pubblica (che Salvatore Natoli [guarda il video] delineerà nei termini della “parresia”), implica un impegno di coraggio personale, come sosterrà Remo Bodei [guarda il video]. Occorre anche tenere presente che sincerità e trasparenza non significano “dire tutto”, come farà vedere Michela Marzano [guarda il video] (Lectio “Coop Alleanza 3.0”).
Se il regime della confessione è in ogni caso una costruzione culturale, nel corso della storia esso ha preso forme istituzionali in cui presunte dichiarazioni di verità sono state estorte con la violenza e la costrizione: non solo nel passato inquisitoriale di cui discuterà Adriano Prosperi [guarda il video], ma anche nel presente in cui si ricorre ancora alla tortura, perfino in sistemi democratici, come mostrerà Donatella Di Cesare [guarda il video].
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