Una mostra attorno alla quale ruotano tre eventi incentrati sul tema della vita, dell'azione al centro dell'arte, attraverso le "riviste d'artista" italiane prodotte a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Le performance di due protagonisti di quella stagione - Carlo Cremaschi e Sylvano Bussotti - e le parole di quei testi rilette da un interprete d'oggi - Mauro Dal Fior - ricostruiscono quel clima che rese possibile un radicale rinnovamento dell'arte e della letteratura.
PROGRAMMA GENERALE
venerdì 19, sabato 20, domenica 21 settembre ore 09.00 - 23.00 con/centr/azione C/arte vive. Provocazione, polemica e rivoluzione nelle "riviste d'artista" tra gli anni Sessanta e Settanta - Mostra Palazzo dei Musei - Biblioteca Poletti
Nel clima di generale democratizzazione delle idee che si diffonde alla fine degli anni Sessanta nascono e si sviluppano anche le riviste della neoavanguardia. Nella comune strategia di produrre informazione alternativa e con la prospettiva di rivoluzionare, ibridandoli, i diversi linguaggi artistici si assiste anche ad una grandissima produzione di pubblicazioni autoprodotte. L'obiettivo comune a tutte è rifondare radicalmente il concetto stesso di arte non più separata dalla vita, così come l'artista non è più separato dallo spettatore: arte come azione, veicolo di nuovi valori sociali e culturali alternativi, combinazione indistinta di cultura e vita.
La mostra prosegue fino al 29 novembre col seguente orario: lun. 14.30-19.00; mar-ven 8,30-13.00 e 14.30-19.00; sab. 8.30-13.00
opere in mostra: aaa - amodulo - ana eccetera - ant ed - antipiugiù - appia antica - arte postale - azimuth - bollettino tool - ciclostile - comunicazione - continuazione a/z - continuum - da a/u delà - documento sud - e/mana/zione - ex - exempla - factotum art - frankenstein - geiger - gramma - grammatica - harch - la città di riga - linea sud - lotta poetica - mec - mela - modulo - n. 1, 2, 3 - pianeta fresco - quaderno room - east 128 chronicle - schema informazione - silence's weke 1 - spazio x tempo - tau/ma - tèchne - tool - trerosso
opere di poesia sonora (ascolto su richiesta): Vittore Baroni, Senza titolo, 1982 Giuseppe Chiari, Gesti sul piano, 1962 Corrado Costa, Volubile volatile, 1982 Arrigo Lora-Totino, Chiacchiere, 1976 Eugenio Miccini, Commutazione di comunicazione. Il soma, 1979-1981 Maurizio Nannucci, Definizione, 1976 Mimmo Rotella, Poemi fonetici, 1949-1975 Sarenco, Io bevo, 1978 Adriano Spatola, Hommage à Eric Satie, 1976 Patrizia Vicinelli, Sette poemi, 1967-1976
venerdì 19 settembre ore 21.00 con/centr/azione Performance di Carlo Cremaschi Palazzo dei Musei - Atrio multimediale
Nella non-azione di Carlo Cremaschi - Lavagna - il corpo dell’artista annulla l’opera d’arte come oggetto finale, e paradossalmente, anche l’azione nel suo farsi. Realizzata la prima volta nel 1968, è stata pubblicata per le edizioni Geiger di Adriano Spatola. La performance è accompagnata da un commento sonoro di Andrea Sessa.
Carlo Cremaschi frequenta l’Istituto d’arte Venturi di Modena e l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Inizia ad operare nell’ambito dell’avanguardia concettuale italiana in collaborazione con G. Della Casa, F. Guerzoni, C. Parmiggiani e A. Spatola. Tiene la sua prima personale alla Sala Comunale della Cultura nel febbraio 1966. Dello stesso anno è il progetto-laboratorio Zeroglifico, con Parmiggiani e Spatola. Nel 1967 partecipa a Parole sui muri di Fiumalbo, a una collettiva presso la Galleria 2000 di Bologna e a una personale alla galleria Denise Davy di Parigi.
Nel 1968 espone, con Della Casa, I filari alla Libreria Rinascita di Modena e alla libreria Romagnosi di Piacenza. Partecipa alla collettiva Overture alla Galleria 2000 di Bologna del 1971 e a Misura, organizzata dal Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1972. Nello stesso anno partecipa anche alla Biennale di Venezia. Tiene la personale Concrezioni alla Palazzina dei Giardini di Modena nel 1981 e l’anno seguente è presente a Forme senza forma della Galleria Civica. Nel 1997 il Comune di Nonantola gli dedica un’ampia retrospettiva. Nel 2000 partecipa con un work in progress a una puntata di L’ombelico del mondo, il programma di Rai Educational ideato, tra gli altri, da Nanni Balestrini e condotto da Paolo Fabbri e Maria Sardu.
sabato 20 settembre ore 19.00 con/centr/azione Performance di Sylvano Bussotti Palazzo dei Musei - Atrio multimediale
Nella performance ideata per questa occasione - Biblioteca (Wunderkammer) - Sylvano Bussotti ascolta i libri durante cinquanta minuti.
Sylvano Bussotti studia presso il conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze con Roberto Lupi e Luigi Dallapiccola. Determinanti per la sua educazione sono il fratello Renzo e lo zio materno Tono Zancanaro, entrambi pittori, e più tardi, il poeta Aldo Braibanti. A Parigi frequenta dal 1956 al 1958 i corsi di Max Deutsch, incontra Pierre Boulez e Heinz-Klaus Metzger, il quale gli farà conoscere John Cage. Dal 1965 costruisce spettacoli di teatro musicale, nei quali realizza la sintesi della propria esperienza creativa, che faranno nascere, nel 1974, la scuola di spettacolo B.O.B. (Bussotti Opera Ballett). Nella sua attività il B.O.B ha prodotto numerosi spettacoli, mostre, corsi di preparazione musicale e pittorica, stages di danza, promuovendo la diffusione della musica contemporanea al di fuori della ristretta cerchia degli "addetti ai lavori" e sempre privilegiando l'unitarietà dell'azione artistica. Le opere fondamentali dell'attività di compositore di Sylvano Bussotti sono: La Passion selon Sade (1965), Lorenzaccio (1972), Nottetempo (1976), Le rarità Potente (1979), Le Racine (1980), Furioso (1994), Fedra (1988), L'ispirazione (1988), Tieste (1993), Intégrale Sade (1989), Bozzetto siciliano (1990), i balletti Bergkristal (1974), Phaidra/Heliogabalus (1981), Le Bal Mirò (1981), il film Rara film (1968), e le composizioni Due voci (1960), Sette fogli (Carnegie Hall, 1965), The Rara Requiem (Biennale 1969), I semi di Gramsci (1972), Il catalogo è questo (1990), Lingue Ignote (1994).
domenica 21 settembre ore 10.00 con/centr/azione Performance di Mauro Dal Fior Palazzo dei Musei - Atrio multimediale
La performance di Mauro Dal Fior - Riviste ri/viste - è costituita da declamazioni sonoro/gestuali, una lettura creativa di testi poetici e gestuali tratti dalle riviste in mostra. Lo spunto narrativo e visuale genera l'azione teatrale con una perfetta correlazione tra immaginario e vita reale.
Mauro Dal Fior è attivo fin dagli anni ’70 con esperienze nel campo della poesia lineare e della scrittura teatrale. Partecipa come attore nei gruppi “La Barcaccia” e in seguito in “Teatro Perché” diretti da Giorgio Totola. Risalgono al 1981 gli esperimenti di poesia concreto-visiva e lo studio delle avanguardie storiche che lo portano a partecipare a mostre di poesia visuale e mail-art, rassegne e festival di poesia sonora e performing art. In seguito, presenta Futurdada, cabaret di poesia con testi poetici futuristi e dadaisti e composizioni sonoro-gestuali. Oltre alla sua personale ricerca, porta avanti il filone dei reading di poesia: Jazz & Poetry con musicisti di jazz, in particolare dedicati alla Beat Generation e alla poesia del ‘900. Il suo “fare” artistico si sviluppa partendo dalle avanguardie attraverso quattro grandi direttrici artistiche: John Cage per la musica, Antonin Artaud per il teatro, Marcel Duchamp per le arti visive e la Beat Generation per la poesia.
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