Scritte da: Lidia Ravera, Lucia Poli e Remo Remotti Con citazioni da: Seneca, S. Agostino, W. Shakespeare, J. L. Borges Musiche originali di: Andrea Farri Elementi di scena e costumi di: Tiziano Fario Regia di: Lucia Poli Con: Lucia Poli, Remo Remotti, Roberta Cartocci, Giorgio Rossi e alcuni musicisti
Lo spettacolo presentato da Lucia Poli è l’incontro drammaturgico di generi differenti quali la musica, la danza, la prosa, la filosofia. E' una sorta di concerto-saggio-atto unico, un gioco teatrale, insomma un guazzabuglio di riflessioni attorno al Tempo, un tema “caro alle donne”, così quotidiano e così indefinibile, che coinvolge tutti e tutti governa. Con lo stile ironico che caratterizza da sempre il teatro di Lucia Poli, l’argomento viene rimbalzato da un angolo all’altro del palcoscenico, tra musica, ritmi, movimenti, bisticci, aforismi, digressioni liriche, filastrocche esilaranti. Ci sono due donne che rappresentano due età della vita: la madre - Lucia Poli - e la figlia - Roberta Cartocci - che si confrontano e si scontrano con le parole di Lidia Ravera. Poi c’è un personaggio come Remo Remotti, grande caratterista, comico romano che tace o straparla nei toni del surreale e del grottesco. C’è il momento della riflessione, tra favola poetica e filosofia, c’è la danza contemporanea affidata ad un solista d’eccezione come Giorgio Rossi e ci sono le musiche originali di un giovane compositore, Andrea Farri, eseguite dal vivo. La musica fa da collante a questo spettacolo composito e, a sua volta, azzarda l’originale fusione di un pianoforte solista con un piccolo ensemble etnico.
Lucia Poli si laurea in Filosofia a Firenze, dove intraprende l’attività di insegnante. All’inizio degli anni ’70 si trasferisce a Roma per scrivere trasmissioni culturali per la radio. In seguito, conduce una serie di trasmissioni televisive per bambini (Ma che cos’è questa cosa?, 1973). Nel 1974 fonda il gruppo teatrale “Le parole e le cose” e, l’anno successivo, gestisce lo spazio polivalente “Teatro Alberico”. Fra i suoi spettacoli teatrali: Liquidi (1976), Per Dorothy Parker (1986), Vuoto di scena (1989), Corpo insegnante (1992), Sorelle d’Italia (1994), Bestiacce, Bestioline (1996), In attesa della catastrofe (1997), Deliziosi veleni (1998), Patricia Highsmith-Brividi (1999), Lezioni di Cattiveria (2001). Nel 1976 è attrice ne I tre moschettieri, una serie televisiva di successo realizzata con il fratello Paolo. Nel 1978 si dedica ancora alla televisione recitando nello sceneggiato Ma Cos’è Quest’Amore (regia di Ugo Gregoretti). Nel 1995 ha un ruolo in Albergo Roma (regia di Ugo Chiti), per il quale si aggiudica il nastro d’argento come attrice non protagonista. Nel 2000 è la protagonista di Gostanza da Libbiano (regia di Paolo Benvenuti), per il quale ottiene il Premio Fice 2001 come migliore attrice per il cinema d’essai.
Remo Remotti è nato a Roma nel 1924. Negli anni ’50 vive in Perù, dove inizia a dipingere. Vi rimane per sette anni, quindi, si trasferisce a Berlino per tre anni. Tornato a Roma, nel 1975 debutta al “Teatro Alberico”. Nel 1977 recita ne Il gabbiano di Marco Bellocchio. Nel 1981 conosce Nanni Moretti, che lo vuole in Sogni d'oro (1981) e Bianca (1984). E’ attore in Giocare d'azzardo (Cinzia Th. Torrini, 1982), Inganni (Luigi Faccini 1985), Otello (Franco Zeffirelli 1986), Notte italiana (Carlo Mazzacurati 1987), Napoli-Berlino un taxi nella notte (Mika Kaurismaki 1987), Volere volare (Guido Manuli, Maurizio Nichetti 1991), Il mondo alla rovescia (Isabella Sandri 1995), Caruso, zero in condotta (Francesco Nuti 2001), Agata e la tempesta (Silvio Soldini 2003).
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