Tutto nasce da una manciata di lettere che si assomigliano e che si leggono alla stessa maniera.
Dietro l'omofonia, all'inizio, l'opposizione di senso sembrerebbe la più radicale possibile: ad uno degli angoli del ring il poeta maledetto, il barbaro, il vagabondo, l'utopista; all'altro l'uomo d'azione, lo sterminatore, l'imperialista, l'amerikano. Rimbaud vs Rambo, in un incontro di boxe dove anche il pubblico interviene parteggiando con la lettura e la recitazione per l'uno o l'altro dei contendenti. Hermes vs Ares: il sapere ermetico, l'alchimia del verbo contro il sapere pragmatico, la brutalità dell'azione. L'arbitro dell'incontro è una Miss Universo che sculettando annuncia il succedersi delle riprese, un'ammiccante Sophia che illude sulla possibilità di una scienza finalmente ‘svelata'. Ma che succede se alla fine Rimbaud rivela la sua nuova identità di mercante d'armi e Rambo si scopre improvvisamente pervaso dal lirismo dell'epica, attingendo ai versi di Omero, alla prosa di Conrad? Sophia al termine dell'incontro pronuncerà il suo inoppugnabile verdetto, sull'incontro svolto e sul cammino della conoscenza umana.
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