Sia stato proprio Gregorio Magno a raccogliere nel suo perduto Antifoniario i canti della tradizione liturgica o, due secoli dopo, la politica carolingia nell’intento di unificare i riti franco e romano, il canto detto “gregoriano” è l’esito del lungo lavoro anonimo e collettivo delle Scholae cantorum e dei primi secoli cristiani. Proprio della liturgia romana, il gregoriano prende origine dal testo sacro ed è ordinato alla sua comprensione, ripetendo col “suono” il “senso” che la Chiesa gli ha assegnato. Eseguito da un coro o dal celebrante con tutta l’assemblea liturgica, è un canto monodico e solenne, in cui ogni voce canta all’unisono.
Dal vasto repertorio della tradizione i Cantori gregoriani – uno tra i più accreditati ensemble italiani – hanno selezionato un percorso ritmato dalle tappe dell’incarnazione di Cristo - nascita, passione, resurrezione – il cui punto di arrivo è la communio, la comunione dei santi.
Programma
Ego sum alpha et o – Antiphona
Lectio Sancti Evangelii (Jo 1,1-14)
Puer natus – Introitus (Is 9,6 – Ps 97,1)
Laetabundus – Sequentia
Ecce mundi gaudius – Conductus
Christus factus est – Graduale ( Fil 2,8.9)
Quinque prudentes virgines – Communio (Mt 25,4.6 – Ps 118,1)
Passio Domini nostri Jesu Christi secundum Joannem (Jo 19, 25-30)
Tenebrae factae sunt – Responsorium
Stabat Mater – Sequentia
Alleluia “O filii et filiae” – Tropus de Benedicamus
Ave Verum Corpus – Prosa
Lauda Sion – Sequentia
Adoro te devote – Hymnus
Narrabo – Communio (Ps 65, 1.2.16)
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Per i cookie analitici e di profilazione puoi decidere se abilitarli o meno cliccando sul pulsante 'Preferenze' o il link presente nella parte inferiore di ogni pagina.