Sarah-Jane Morris, una delle più raffinate e meno formali cantanti degli ultimi anni, sempre in bilico tra ossequio alla tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, celebra il concetto di libertà usando il linguaggio che le è più congeniale, quello della musica, accostando ritmi jazz, rock e africani. Una voce straordinaria, in grado di spaziare dal rock al blues al jazz e al soul, capace di regalare brividi grazie all’estensione di quattro ottave.
I brani che compongono il suo ultimo disco, Where it hurts, sono al tempo stesso una fotografia ravvicinata di sé stessa che lotta in una sorta di rinascita e una panoramica di un mondo anch’esso sofferente, i cui cittadini credono, come lei, che una nuova vita ci aspetta al di là della sofferenza.
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