« Come una spina conficcata nel cuore il silenzio mi dà lo stesso dolore, dolore d’amore lo sai....» Cosi recita un brano di Sam Paglia dal titolo Continental 70.
Esponente di punta della scena exotica italiana, quella che coniuga il culto per le colonne sonore del cinema di genere ad una spiccata propensione per il beat ed i suoni lisergici degli anni sessanta. Capace di fondere con una giusta dose soul, jazz e bossa nova, Sam può definirsi l'erede di un genere musicale a cavallo tra le colonne sonore di Quincy Jones, il soul di Billy Preston e lo swing Made in Italy di Piero Piccioni e Pietro Umiliani. I suoi lavori sono carichi di atmosfere jazzy, in cui i suoni caratteristici dell'Hammond vengono usati come straordinaria macchina di citazioni sonore, sottraendolo alla polverosa patina dei decenni per rigenerarlo come fonte di brividi notturni per le nuove generazioni. Al festival proporrà una selezione di brani sul tema della seduzione, con il suo immancabile piglio ironico, accompagnato dalla chitarra elettrica di Bob Dusi e la batteria di Simo Paglia.

Sam Paglia ha inciso due album per “Irma Records” riscuotendo un ottimo successo di critica e di pubblico: dopo l’affermazione del primo disco B-movie heroes (1998), colonna sonora costruita attorno ad un film immaginario, nel 2000 esce NightClub Tropez, divenuto un piccolo album di culto in Giappone e negli U.S.A. Sam continua ad incidere per etichette indipendenti come “Cinedelic” (Killer chachacha) e “Dejavu” (Electric happiness), compresa la sua “Hip Club Record” per la quale escono Rare Sam Paglia nel 2005 e l'ultimo album The last organ party.

Sun Agostino
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