Vinicio Capossela torna al Festivalfilosofia con una nuova produzione realizzata appositamente per il Festival:
Bestiario d'amore... L'amore e' un bestiario, che imbestia le ore...
"Nel meraviglioso catalogo dei bestiari che il Medioevo ci ha lasciato in eredità', spicca come una gemma il bestiario d'amore di Richart de Fournival. Ad ogni animale corrisponde un simbolo a mezzo del quale, anziché il Dio delle scritture, vengono rivelate le oscure e misteriose leggi che regolano i comportamenti sotto l'imperio dell'impulso amoroso. Un manuale d'amor cortese che svela e mette a nudo l'animo umano nel suo momento più fragile e scoperto, quello del corteggiamento e del desiderio, tramite la tradizione dei bestiari precedenti, in cui persino i fisiologi perseguivano una conoscenza che nulla aveva a vedere col principio scientifico dell'osservazione della realtà, quanto piuttosto con il disvelamento del "vero". Nel pensiero Medioevale infatti, reale e vero non coincidevano. Ogni cosa reale era simbolo di una verità più ampia e incomprensibile, da decifrare a mezzo di complessi e fantastici alambicchi del pensiero. Verso la metà del tredicesimo secolo, il grande erudito provenzale, e cavaliere, Richart de Fournival, ha provato a rivelarci qualcosa della sottesa e inconoscibile "verità" dell'amore, a mezzo di un catalogo che impiega in maniera non priva di leggerezza ed umorismo, e pur sempre profonda come uno scavo aperto nel pozzo dell'animo, ben 57 creature del regno animale."
La lettura integrale del testo sarà inframmezzata da brani coevi al Bestiario d'Amore e da inedite rielaborazioni di temi musicali e poetici medievali che saranno eseguiti dall'Ensemble Micrologus, una formazione distintasi negli anni per la bravura e per il serio lavoro di ricerca nell'ambito della musica antica. Verranno anche eseguite alcune ballate inedite ispirate al Bestiario e due canzoni tratte dal repertorio trobadorico, il tutto nella bella cornice della Piazza Grande che ci accompagnerà come in una sua fantasmagoria, sotto lo sguardo silente delle molte bestie fantastiche, tra gli enigmi incavati nel duomo di Wiligelmo."
(Vinicio Capossela)
Ensemble Micrologus:
Canto e arpa: Patrizia Bovi
Viella e ribeca: Gabriele Russo
Flauti e cennamella, cornamusa: Goffredo Degli Esposti
Liuto e chitarrino: Peppe Frana
Vinicio Capossela. Cantautore fantasmagorico, poeta, scrittore, ma anche illusionista e uomo-spettacolo, ha debuttato nel 1990 con il disco All'una e trentacinque circa sotto l'egida di Renzo Fantini (Targa Tenco Opera Prima), premio che gli verrà attribuito altre tre volte negli anni successivi. Dopo i primi dischi "pre-biografici", da Canzoni a Manovella (2000) in poi rivolge la sua attenzione a temi più universali, spesso ispirati alla grande letteratura, da Melville a Céline a Dante a Omero. Lavori come Ovunque Proteggi, Da Solo e Marinai Profeti e Balene vengono messi in scena come opere totali. Nel 2004 pubblica per Feltrinelli Non si muore tutte le mattine, da cui trae uno spettacolo di teatro d'ombre e le Radiocapitolazioni trasmesse da Radio 3. Alla Grecia e al rebetiko, "più che una musica, un modo di vivere", dedica i suoi lavori più recenti: il disco Rebetiko Gimnastas, un documentario girato insieme al regista Andrea Segre e il libro Tefteri, taccuino dei conti in sospeso, pubblicato da Il Saggiatore.
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