Un grande chef e un acuto antropologo si confrontano su passioni, ossessioni, tabù che attraversano le varie tribù alimentari contemporanee che entrambi - a proprio modo - incrociano e interpretano. Un dialogo che mette a fuoco come la tavola sia, ancora e sempre, il luogo dove si affermano identità e si mangiano simboli.

 
Massimo Bottura, mitico chef de La Francescana di Modena, è uno dei cuochi più premiati al mondo. Nato e cresciuto a Modena, formatosi tra Francia, Spagna, Stati Uniti e la cucina di casa, Bottura propone una inconfondibile cucina che coniuga i grandi materiali della tradizione, modernissime tecniche di cottura, e presentazioni che testimoniano la passione per l’arte contemporanea. Tra le sue opere su carta: Aceto balsamico (Bibliotheca Culinaria 2003), Pro. Attraverso tradizione e innovazione (Bibliotheca Culinaria 2006), Parmigiano Reggiano (Bibliotheca Culinaria 2006) e Vieni in Italia con me (Ippocampo 2014).

Marino Niola è professore di Antropologia dei simboli, Antropologia delle arti e della performance, Miti e riti della gastronomia contemporanea presso l'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, dove ha anche ideato il Master in Comunicazione multimediale dell'enogastronomia e dirige il MedEatResearch (Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea). Acuto antropologo della contemporaneità, affianca alla ricerca un’intensa attività pubblicistica come editorialista de la Repubblica e collaboratore, tra gli altri, de Il Mattino di Napoli e Le Nouvel Observateur. Tra i suoi lavori che costeggiano le questioni alimentari si ricordano: Totem e Ragù (Napoli 2003); Si fa presto a dire cotto. (Bologna 2009); Non tutto fa brodo ( Bologna 2012); Homo Dieteticus (Bologna 2015).

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