Conduce: Andrea Tinti
In una serata di canzoni e parole Niccolò Fabi canterà e racconterà le esperienze e le aspettative di un’intera generazione, la sua, che deve fare i conti con un passato perduto («orfano di origine e di storia», recita un suo testo) e vuole rispondere in modo vitale, costruendo un futuro fatto di buone idee, dove magari, quasi utopisticamente, le cariche importanti siano affidate a «donne madri di figli», perché non riuscirebbero a «scordarsi il loro futuro».
Niccolò Fabi muove i suoi primi passi all’interno del fervido ambiente musicale di inizio Novanta, insieme ad altri musicisti romani come Daniele Silvestri, Max Gazzè, Federico Zampaglione, Riccardo Sinigallia. Dal disco d’esordio Il giardiniere (1997) contenente il brano Capelli con cui vince il Premio della Critica nelle Nuove Proposte al Festival di Sanremo, all’ultimo album (2014) Il padrone della festa, in trio con Silvestri e Gazzè, la sua vena compositiva è divenuta sempre più sfaccettata, distaccandosi gradualmente dalle melodie più pop e riuscendo a conquistare un pubblico crescente. Lasciarsi un giorno a Roma, E’ non è, Il negozio di antiquariato, Costruire, Solo un uomo, Una buona idea e L’amore non esiste (con Silvestri e Gazzè) sono solo alcuni dei suoi brani più conosciuti.
È impegnato in vari progetti di raccolta fondi a favore delle popolazioni africane. Ne sono esito i documentari Live in Sudan (2007), racconto di un viaggio e di un concerto di beneficenza effettuato nel paese africano, e Parole che fanno bene (2009) realizzato con l’ong Medici con l’Africa CUAMM sulla loro attività in Uganda.
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