La violenza contro le donne emerge qui da uno sguardo trasversale: non quello delle vittime o di testimoni, e tanto meno dei carnefici, ma attraverso il disvelamento di meccanismi comunicativi che agiscono sottotraccia fino a distorcere la percezione dei fatti, trasformando anche la più sincera condanna in un’arma “a doppio taglio”.

In una narrazione semplice ed immediata, nata da una ricerca di Cristina Gamberi con l’adattamento di Marina Senesi, viene decostruito con anche l’ausilio di proiezioni il modo in cui stampa e web presentano le notizie di violenza contro le donne, fino a scoprire che, spesso anche involontariamente, i media ci propongono immagini e racconti che rappresentano le donne dalla stessa visuale dei loro carnefici.

Marina Senesi, autrice e attrice, dopo la formazione allo Stabile di Genova lavora tra gli altri al Teatro Greco di Siracusa e al Parenti di Milano. È nota anche per la sua lunga collaborazione con «Caterpillar» di Radio2Rai, dove ha realizzato diverse imprese di spettacolo/informazione come autrice e inviata. Più di recente si è occupata soprattutto di teatro di narrazione e di docu/teatro. Di recente ha realizzato il monologo La vacanza sulla morte di Ilaria Alpi e Milan Hrovatin. Con Zelig/Teatro ha firmato la regia di Hai da spegnere?, sul tema delle dipendenze, mentre con Europa Donna ha realizzato Se si può raccontare, un’opera sul tabu della malattia.