Produzione: festivalfilosofia
Luogo del fare artistico, l’atelier è un mondo di produzione e di evocazione, una terra di confine tra il privato del fare e il pubblico dell’opera. Quattro artisti che hanno segnato le tendenze dell’arte contemporanea nei rispettivi campi apriranno i propri studi nelle giornate del festival per far entrare il pubblico nel loro opificio: Andrea Chiesi, Franco Guerzoni, Wainer Vaccari e Gianni Valbonesi condurranno i visitatori nel loro processo creativo, fuori da ogni metafora.
Andrea Chiesi (Modena 1966) è uno degli artisti italiani più importanti della sua generazione, da anni dipinge ad olio su tela di lino il paesaggio contemporaneo, concentrandosi soprattutto su strutture industriali o luoghi che attraverso la pittura diventano astrazioni mentali. Mostre personali recenti: Guidi&Schoen, Genova (2011); X-Lab, Berlino (2011); Nohra Haime, New York; D406, Modena; Otto Gallery, Bologna (2009); Corsoveneziaotto, Milano (2008). Ha vinto il Premio Terna (2008) e il V Premio Cairo (2004). Ha partecipato alla LIV Biennale di Venezia, Padiglione Emilia Romagna (2011). Tra le collettive principali: Galleria Civica di Modena (2011); Palazzo delle Esposizioni, Roma (2008); PAC e Palazzo Reale di Milano (2007); GAM di Bologna (2005); Fondazione Sandretto, Torino (2005); Villa Manin, Udine (2004).
Strada Nazionale per Carpi Nord 880/4, Modena
Franco Guerzoni. Nasce nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Esordisce nel clima concettuale dei primi anni ’70, con una personale ricerca sui sistemi di rappresentazione dell’immagine e la restituzione fotografica del mondo archeologico. Dai primi anni ’80 realizza grandi opere parietali gessose, Carte di viaggio e Grotte, dove indecifrabili memorie di stili lontani convivono con le loro lacune, scavate dall’azione del tempo. La successiva ricerca sulla profondità della superficie dà luogo a grandi cicli di opere come Decorazioni e Rovine (presentate alla Biennale di Venezia del ’90) e Restauri provvisori (1994), che fanno affiorare nella materia infiniti strati di memoria e di esperienza pittorica. In una direzione più intensamente cromatica, Orienti (1999) e Pompei-Bombay (2001), proseguono l’esplorazione sull’apparire dell’immagine all’interno della tensione tra costruzione e cancellazione. Con Antichi Tracciati (2007),Powder Landscapes (2008), Impossibili restauri (2010 e alla Biennale di Venezia 2011), Museo ideale (2012) e La parete dimenticata (Firenze, Palazzo Pitti, 2013), memorie invisibili e sembianze di reperti si fondono sulla parete suggerendo l’idea del bassorilievo. Più di recente, dopo la riscoperta di un fondo di immagini dei suoi esordi sperimentali, ne rielabora i motivi e le visioni in mostre come Nessun luogo. Da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri (a Milano, Triennale, 2014) e Archeologie senza restauro (a Bologna, MAMbo, 2014).
Wainer Vaccari nasce nel 1949 a Modena. Espone per la prima volta negli anni settanta alla Galleria “La Sfera”di Modena. Sarà però la mostra del 1983 presso la Galleria Emilio Mazzoli sempre di Modena, ad aprire la strada dei suoi futuri successi. Nel 1984 partecipa alle collettive di Acireale “Scuola di Atene”e la Biennale di Graz, “Trigon”, curate da Achille Bonito Oliva. In quegli anni la sua pittura, dopo aver esaurito il suo interesse per la“Nuova oggettività tedesca”, esplora aspetti dell'arte manierista del cinquecento italiano e di un ottocento nordico di carattere decisamente visionario.
In seguito espone in gallerie private (Susan Wyss di Zurigo e Thomas Levy di Amburgo) e musei (Horsens Museum, Horsens, Danimarca, Kunsthal di Rotterdam, Olanda, Kunstverein di Monaco di Baviera, Germania, Galleria Civica di Modena- Palazzina dei Giardini. Nel 1992, una sua grande opera (Tondo) viene acquisita dal prestigioso Stedelijk Museum di Amsterdam, Olanda. Nel 1999 viene invitato alla Quadriennale di Roma.
Il 2000 è un anno di un intensa riflessione sul linguaggio e conseguentemente di svolta stilistica. Espone tra l'altro alla Galleria Emilio Mazzoli di Modena (2001), alla Galleria Pack di Milano (2002), al Museum Moderner Kunst di Passau (2003) Austria, al Kunsthaus di Amburgo, Germania (2005) e alla Galleria Bonelli di Mantova. Segue nel 2008 la partecipazione alla “Biennale di Pechino”. Nel 2011 partecipa al Padiglione Italia (a cura di Vittorio Sgarbi) della Biennale di Venezia.
Dal 2012 al 2017, oltre ad esporre sia in Italia (alla Galleria Emilio Mazzoli) che all'estero (alla Galleria Thomas Levy), Vaccari è di nuovo impegnato sul versante teorico in letture di carattere scientifico, con un particolare interesse per la “Fisica quantistica”. Individuando in quell'universo elementi e suggestioni che contribuiranno ad una nuova ed originale messa a punto del suo linguaggio pittorico.
Gianni Valbonesi nato a Roma nel 1941,vive e lavora a Modena. Ha partecipato a decine di mostre collettive a partire dal 1961 ed a 21 personali. Sue opere sono apparse su copertine di libri. Ha curato immagini per spettacoli di danza contemporanea. Ha partecipato all’iniziativa “Gli artisti modenesi raccontano il Duomo” (1999) ed all’illustrazione dell’Evangeliario dell'Arcidiocesi di Modena per il Giubileo 2000. Ha progettato e realizzato una opera monumentale per il Parco dedicato alla Resistenza a Modena. Tiene corsi sull’arte e la tecnica del collage.
Del suo lavoro hanno scritto, tra gli altri: Enrico Baj, Edmondo Berselli, Mario Bertoni, Pier Giovanni Castagnoli, Giorgio Celli, Silvia Evangelisti, Franco Farina, Michele Fuoco, Walter Guadagnini, Francesco Guccini, Marina Leonardi, Emilio Mattioli, Claudio Parmiggiani, Michele Smargiassi, Adriano Spatola, C.Federico Teodoro, Franco Vaccari, Ferruccio Veronesi.
Orari di apertura durante il festivalfilosofia:
Venerdì 15 settembre ore 09.00 – 20.00
Sabato 16 settembre ore 09.00 – 20.00
Domenica 17 settembre ore 09.00 – 20.00
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