Le immagini del nudo - femminile in particolare - sono uno spettacolo ormai consueto. Pochi si interrogano su come si sia arrivati a questa consuetudine ormai di una frequenza tale da avere logorato il valore dirompente che ha invece avuto in passato. Ci si può chiedere come si sia arrivati a un tale risultato.
Lo spettacolo risponderà alla possibile domanda ripercorrendo le diverse tappe che hanno portato alla situazione attuale comprese le cause sociali, di costume, in qualche caso politiche, che hanno accompagnato il percorso.
Con una premessa: il bisogno di mostrare la nudità c è sempre stato per molte e diverse ragioni sessuali, simboliche, mitiche. Lo dimostrano in primo luogo la statuaria arcaica, poi le grandi statue e gli affreschi del periodo greco-romano. Erano nudi che rappresentavano la nudità in sé e per sé ma anche la nudità intesa come simbolo di qualcos'altro, per esempio una divinità come Venere. Veneri infatti si sono chiamate queste figure anche se con la famosa dea dell’amore spesso non avevano niente a che fare.
Molto lentamente, con l’andare dei secoli, la nudità s’è affrancata dai pretesti della sua rappresentazione: mitici, storici o biblici che fossero.
Dalla seconda metà del XVIII secolo un corpo nudo ha cominciato ad essere mostrato per ciò che è fino allo scandalo provocato dal famoso quadro (oggi esposto al parigino Musée d’Orsay) dal titolo: l’origine du monde.
L’occasione d’attualità da cui partire è il centenario (1917) dell’unica mostra personale avuta in vita da Modigliani, dedicata appunto a quadri diventati (in seguito) famosi.
Corrado Augias, scrittore, conduttore televisivo e giornalista, tiene su “La Repubblica” la rubrica quotidiana delle lettere. In televisione ha firmato e condotto programmi di grande impatto come “Telefono giallo”, “Babele”, “Enigma” e “Le storie – Diario italiano”. Ha portato in scena le storie della musica e di Traviata, le ultime ore di Gesù (“Ecce homo”) e i pensieri di Giacomo Leopardi (“O patria mia…”). Tra i suoi libri recenti: Le ultime diciotto ore di Gesù (Torino 2016); Modigliani, l’ultimo romantico (Milano 2017); Questa nostra Italia (Torino 2017).
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