Le opere proposte in mostra possono tutte venire considerate esempio del vecchio adagio per cui la bellezza (e la verità) sono nell’occhio di chi guarda: paesaggi antropomorfi, figure nascoste, profili celati, aggiungono alla rappresentazione perché suscitano reazioni, nuove possibilità e finiscono per essere qualcosa di diverso da ciò che sembrano.

Una rara collezione di più di 100 fogli volanti pubblicitari, integri nella loro fascinazione tentatoria, ci conduce a chiederci quanto erano affidabili i ciarlatani che battevano le provincie convincendo i più creduloni sulle potenzialità di pietre curative, sali e pozioni miracolose. Verità o truffa?

Completa la mostra una rara raccolta di immagini anamorfiche, opera del bolognese Giuseppe Missirini: disegni al primo impatto incomprensibili, ai quali viene restituita la verità delle forme grazie all’uso di uno specchio convesso