Cosa significa riporre la propria fiducia nella potenza di calcolo della macchina, invece di nutrirla per gli stati o per le banche?
Milad Doueihi è professore di Umanesimo digitale presso l’Università Paris-Sorbonne e membro del Laboratorio di Eccellenza sull’Osservazione della Vita letteraria. Ha insegnato anche presso la Cornell University, la Johns Hopkins University di Baltimora, l’Università di Glasgow e l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Si è occupato di storia delle culture religiose, focalizzando alcuni temi di lungo periodo nei quali emerge la compresenza di sviluppi teorici e pratiche antropologiche. Più di recente ha studiato le implicazioni culturali della tecnologia digitale. Tra i suoi libri: La Grande Conversion numérique (Paris 2007); Solitude de l’incomparable. Augustin et Spinoza (Paris 2009); Pour un humanisme numérique (Paris 2011); Qu’est-ce que le numerique? (Paris 2013); La confiance à l’ère numérique (con J. Domenicucci, Paris 2018). In italiano sono disponibili: Storia perversa del cuore umano (Genova 1997); Il paradiso terrestre. Miti e filosofie (Roma 2009).
Ultimo aggiornamento profilo: 2020
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