Curatrice: Giuditta Alessandra Mottura
In collaborazione con: Associazione Culturale Polpo5B
Una mostra composta da 21 fotografie originali dell’autore, che vuole riportare l’attenzione sulle semplici quotidianità, diverse per ognuno di noi, che costituiscono pezzo dopo pezzo la felicità individuale, diritto imprescindibile ma spesso trascurato.
Il 10 dicembre 1948, a Parigi, le Nazioni Unite promuovono la Dichiarazione universale dei diritti umani, un documento che, con i suoi trenta articoli, doveva avere applicazione in tutti gli Stati membri e il cui scopo è rendere il mondo un posto migliore in cui vivere. Per tutti.
La ricerca fotografica del nostro autore si incentra su tutti quei diritti universali non ancora sanciti dalla costituzione universale. Sono quindi le nostre scelte la chiave del nostro diritto alla felicità? Nell’epoca moderna, a partire dall’Illuminismo, la nozione di felicità ha assunto un significato sociale più ampio, interessando anche la dimensione del pensiero politico, oltre che di quello filosofico. L’uomo tende per natura verso il proprio migliore benessere, sia materiale che spirituale. La buona salute è il più prezioso dei nostri beni, è anzi, la condizione senza la quale l’edificio della felicità non può essere costruito.
Gilberto Allesina, nasce a San Paolo, Brasile, da bisnonni italiani, e scopre la fotografia all’età di 13 anni, con una piccola macchina fotografica automatica Kodak. Negli anni unisce alla curiosità di conoscere paesi lontani il linguaggio fotografico. L’Argentina e in particolare Buenos Aires, ma anche il Brasile, dove va a cercare la semplicità della vita delle città storiche di Minas Gerais, o Ouro Preto, all’interno dello stato di San Paolo e continuerà la sua passione/racconto anche una volta emigrato in Italia in giro per l’Europa e per il Mondo. Le sue fotografie nella maggior parte dei casi sono prive di posa, scattate anche di nascosto ai soggetti per riprenderli in attimi quotidiani, è quindi di massima importanza cogliere il momento esatto in cui “rubare” una foto per raccontare una storia, rendendola immortale. I suoi lavori sono caratterizzati da realismo e immediatezza, da una ricerca dell'armonia in un attimo spontaneo e irripetibile e della continua osservazione dell'essere umano che si relaziona con ciò che gli sta intorno. La finalità della foto non è solo raccontare, ma cogliere un momento e renderlo eterno, è un'estensione dell'occhio del fotografo capace di mostrare come vede il mondo.
Giuditta Alessandra Mottura, doppia nazionalità italiana e francese, classe ‘89 nata a Bologna. Ha studiato Arti Visive alla Rietveld Academy di Amsterdam dove ha conseguito la laurea seguendo il corso con indirizzo Fotografia. Al termine degli studi firma un contratto lavorativo di 6 mesi come fotografa di moda per sfilate di Gucci private con sede a Dubai. Dopo questa esperienza, nel 2016, inizia una collaborazione con la fondazione MAST. Terminato il contratto al Mast nel 2019, decide di rimettersi in gioco studiando e consegue il corso di alta formazione alla curatela dell’immagine contemporanea (ICON) nel maggio 2021. Per mettere in pratica le conoscenze acquisite decide fonda POLPO associazione culturale no profit con spazio espositivo di cui è presidentessa e curatrice. Nel dicembre 2021 viene convocata per l’organizzazione del festival Fotografia Europea 2022 a Reggio Emilia per curare le tre mostre vincitrici del OpenCall2022 che vengono inaugurate il 29 aprile 2022, e la mostra personale di Jitka Hanzlovà della quale diventa curatrice personale.
Orari durante il festivalfilosofia:
Venerdì 16 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 17 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 18 settembre ore 9.00 – 21.00
Luogo:
Sala Conferenze e Sala espositiva del Duomo di Carpi
Via Duomo, 2
Carpi
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Per i cookie analitici e di profilazione puoi decidere se abilitarli o meno cliccando sul pulsante 'Preferenze' o il link presente nella parte inferiore di ogni pagina.