Fin dall’antichità, oltre alle divinità, troviamo nell’arte la personificazione dei valori che caratterizzano le civiltà. Due figure in particolare risultano interessanti in questo contesto: l’iconografia della Giustizia e quella della Fama. Entrambe, infatti, sono raffigurate col corpo eretto, le braccia aperte che reggono degli attributi: sono in qualche misura esse stesse la rappresentazione di una bilancia con due bracci che soppesa ciò che determina l’attribuzione della Fama e l’assegnazione della Giustizia.
In collaborazione col Museo della Bilancia di Campogalliano, è stata pensata un’installazione con un’opera d’arte contemporanea di Luciano Ricchi, collocata per i tre giorni del Festivalfilosofia nella sala dei Trionfi dell’Appartamento nobile, dove è presente una rappresentazione della personificazione della Fama, nella scena dell’omonimo trionfo, datato alla fine del XV secolo. L’installazione è accompagnata da un apparato che illustra la storia dell’iconografia della Giustizia e della Fama, realizzato in collaborazione con il Museo della Bilancia.