Il viaggio fotografico di Valerio Bispuri nelle carceri italiane, dal 2015 al 2018, è il secondo capitolo di un lungo viaggio nell'universo carcerario, iniziato vent'anni fa nelle prigioni sudamericane: un percorso di ricerca  sull'essere umano, sulle condizioni emotive e psicologiche di chi vive recluso. Prigionieri è dunque anche un lavoro antropologico, nato da un profondo interesse del fotografo per il tema della libertà perduta: attraverso il carcere o la droga, l’emarginazione sociale , le problematiche fisiche o psichiche.
In mostra, 40 fotografie in bianco e nero esplorano realtà penitenziarie differenti: carceri di massima sicurezza, carceri femminili e colonie penali. Cambiano i luoghi, o meglio i non-luoghi, ma ovunque i suoni, gli odori, i ritmi sono sempre gli stessi; così come i gesti, gli sguardi, i silenzi. Nel racconto di Bispuri emerge con prepotenza l'idea di una solitudine sconfinata: persone permanentemente a contatto tra loro, eppure condannate a una solitudine di massa in cui a fatica tentano di riabilitare la propria umanità sempre più degradata.

Collegato alla mostra un laboratorio creativo per ragazzi dai 10 ai 13 anni. Vai all’evento