Nella vita di tutti i giorni, siamo circondati da piccole, grandi storie che spesso rimangono invisibili. Meriterebbero invece di essere raccontate ad alta voce, per giungere all’orecchio di una società e di una comunità che rischiano di diventare sempre più sorde al bisogno dell’altro. Ecco allora che bisogna ricorrere alla "de-invisibilizzazione", dando la parola a mondi che non sempre hanno facile accesso al riconoscimento: è il caso dei carcerati, dei senza dimora e di chi ha problemi connessi alla sfera della salute mentale.

In questo laboratorio con installazioni artistiche, l’arte e la poesia aiuteranno a dare concretezza a un silenzio che ha tanto da dire, mettendo al centro parole belle immaginate insieme. Sarà un’esperienza di confronto con universi che popolano quotidianamente le nostre strade ma di cui, spesso, non ci accorgiamo.