La capacità di produrre significati nuovi e potenzialmente infiniti ricombinando, secondo determinate regole, un numero finito di parole è comune a tutte le lingue umane: cosa significa a livello del rapporto tra linguaggio e cervello, tra linguaggio e realtà?
Andrea Moro è professore di Linguistica generale presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia. Specializzato all’università di Ginevra, è stato visiting scientist a Harvard e MIT come studente Fulbright. Studia la sintassi delle lingue umane, nelle quali ha scoperto fenomeni di rottura di simmetria, e ha individuato i correlati neurobiologici delle lingue impossibili. Oltre che di numerosi articoli sulle maggiori riviste scientifiche internazionali, è autore di The Raising of Predicates (Cambridge - UK 1997); Dynamic Antisymmetry (Cambridge - MA 2000). Tra i suoi libri divulgativi tradotti in molte lingue: Breve storia del verbo “essere” (Milano 2010); I confini di Babele (Bologna 2015); Impossible languages (Cambridge - MA 2016); il dialogo con Noam Chomsky, I segreti delle parole (Milano 2022); Parlo dunque sono (Milano 2012, 2a ed. rivista e ampliata 2024). Il suo primo romanzo, Il segreto di Pietramala (Milano 2018), giallo incentrato su una lingua impossibile, ha vinto il premio letterario Flaiano nel 2018.
Ultimo aggiornamento profilo: 2023
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