Nei cimiteri monumentali, assieme alle presenze scultoree, la celebrazione della morte prevede quasi sempre anche epitaffi funebri. Queste storie in miniatura, destinate a eternare le virtù e le azioni degli inumati, seguono canoni e topoi letterari ben codificati, differenti per uomini e donne.

Il Cimitero Monumentale di San Prospero è stato edificato a inizio Ottocento sul terreno che vide la sepoltura di numerose vittime della peste del 1630; fino al secolo successivo, è stato sottoposto a interventi di ampliamento per la realizzazione degli avelli delle famiglie più illustri. Chiuso alle sepolture dal 1982, è rimasto come contenitore della memoria civica e vero e proprio museo dell’arte a cielo aperto prodotta fra l’inizio del XIX e la metà del XX secolo. Il suo suggestivo repertorio di epigrafi è volto a dare continua testimonianza delle azioni e delle virtù dei cittadini (anche attraverso alcune suggestive tombe in ceramica), ricreando una “città specchiata” simmetrica a quella viva.

Passeggiando tra le tombe, scopriremo assieme “le parole della morte”, individuando le tematiche e gli stilemi ricorrenti e notando il modo in cui vengono tramandate storie e identità dei sepolti

Visite guidate condotte dallo storico dell’arte Luca Silingardi al Cimitero Monumentale di San Prospero in Sassuolo.