A cura di: Medici con l’Africa Cuamm
Nella cultura sub-sahariana, il griot non è solo un bardo o un cantastorie: è il custode della memoria degli avi, e perciò gli viene spesso affidato il compito di rappresentare il proprio popolo a mo’ di ambasciatore, oppure di fungere da interprete durante gli incontri con culture differenti. La presenza concreta degli antenati costituisce un aspetto chiave della vita quotidiana in Africa, e la loro immanenza psichica è tangibile; tanto più in un contesto in cui la modernizzazione ha comportato una rottura dei legami ancestrali e della ritualità, con il caos e l’atomizzazione sociale come esito inevitabile.
In questa conversazione si confrontano un noto griot africano e un antropologo testimone della vita quotidiana delle comunità africane, in un allestimento scenico che coniuga maschere africane e strumenti dell’antropologia, allo scopo di sviluppare uno scambio fra il parlato e l’efficacia simbolica degli oggetti. Il loro dialogo intende mostrare come salute e malattia necessitino di un senso comunitario, in stretta relazione con l’Invisibile, dimensione insostituibile di una grammatica del vivere comune. L’obiettivo è di approdare insieme al principio di corresponsabilità “Io sono, perché voi siete”, secondo la prospettiva della One Health, che congiunge circolarità e interdipendenza tra crisi ecologica, culture e salute delle popolazioni.
Mohamed Ba, nato in Senegal ma brianzolo d’adozione da due decenni, è attore, scrittore, performer teatrale, attivista, educatore e musicista. Ha fondato il gruppo Mamafrica, che usa la musica a base di percussioni per diffondere la cultura negroafricana in Italia, in Europa e nel mondo; ha recitato in più di trenta fra spettacoli teatrali, docufilm, fiction, cortometraggi e film (anche in Tolo tolo di Checco Zalone). Ha inoltre pubblicato due libri, uno in Francia e uno in Italia, ed è impegnato in progetti didattici di promozione dell’interculturalità e contro il razzismo.
Edoardo Occa, dopo una formazione in Antropologia medica e sociale, vive e lavora in Africa con la sua famiglia dal 2005, dapprima sulle montagne della Tanzania, successivamente in Repubblica Centrafricana. Ad inizio 2010 riparte con Cuamm per la Tanzania, dove resta fino al 2019. Si trasferisce quindi in Mozambico, dove tuttora lavora, con il ruolo di Responsabile dei Programmi di Salute Comunitaria. In questi anni ha condotto ricerca in antropologia medica per Cuamm in Etiopia e come consulente per Unicef. Da metà 2024 rientra in Italia con un ruolo di coordinamento e supporto ai programmi Cuamm su più paesi, provando ad integrare in modo sempre più sistematico le pratiche ed i saperi dell’antropologia all’interno della strategia di intervento sanitario dell’organizzazione.
Medici con l’Africa Cuamm è la prima organizzazione italiana che si spende per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo. A tale scopo si impegna nella formazione in Italia e in Africa delle risorse umane dedicate, nella ricerca e divulgazione scientifica e nell’affermazione del diritto fondamentale della salute per tutti.
Sede: Via S. Francesco, 126 - 35121 Padova
Contatti: 049 8751279 | cuamm@cuamm.org | Sito | Facebook | Instagram | Twitter | YouTube
Orario:
Domenica 15 settembre ore 19.00
Luogo:
Fondazione Collegio San Carlo – Teatro
Via San Carlo, 5
Modena
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