Massimo Lagrotteria<br>Il lavoro del lutto

Massimo Lagrotteria
Il lavoro del lutto

Di fronte al Compianto di Guido Mazzoni

Idea e Progetto: Maria Teresa Mori
Curatrice: Cristina Muccioli
A cura di: ArteSì
In collaborazione con: Marzio Milioli Azimut
Presentazione: venerdì 13 settembre ore 18.30 alla presenza dell’artista e della curatrice

Conduce:
Venerdì 13 settembre 2024
09:00 - 23:00 visualizza repliche

A Modena, nella chiesa di S. Giovanni Battista, c’è il famoso Compianto di Guido Mazzoni, gruppo scultoreo policromo in terracotta, databile fra il 1477 e il 1479. Nella scultura di Nell’opera dell’artista modenese non c’è alcuna elaborazione del lutto: la morte di Cristo viene riconosciuta nella spietatezza dei suoi effetti immediati, come una lancia che trafigge l’animo delle figure ritratte.
Massimo Lagrotteria, uno tra i più sensibili e apprezzati artisti della scena contemporanea, dialoga con la tradizione scultorea ‘animando’ la paresi figurativa del gruppo di Mazzoni. L’installazione appare avere due elementi - un Cristo dolente, lacerato, esanime, impasto di pigmento, argilla e ferro e materiali di risulta; una croce spogliata del corpo, trasceso altrove - ma, in realtà, sono tre: determinante è infatti lo spazio vuoto tra il corpo sulla croce e la croce senza il corpo. Quello spazio è il simbolo del tempo del lutto, della sua elaborazione: è proprio lì che si colloca il lavoro di Psiche.

 


Massimo Lagrotteria, nato a Lucerna nel 1972, vive e lavora a Carpi. Espone in mostre importanti in Italia e all'estero, tra cui Berlino, Poznan, New York e Parigi. Fa della rappresentazione figurativa il fulcro della sua arte: la ricerca di un equilibrio dell’esistenza prende forma nelle sue opere. Traendo ispirazione dai grandi maestri, rende attraverso il colore e le forme la tenerezza dell’accettazione del destino dell’uomo.
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Nata a Milano nel ’68 dove vive e lavora, Cristina Muccioli è critico d’arte e curatore in Italia e all’estero. Insegna Estetica, Fenomenologia, ed Etica della Comunicazione all’Accademia di Belle Arti di Brera, ed è docente dei corsi Master per Phenomenology of Image all’Istituto Marangoni di Milano. Collabora con L’Accademia della Scala e con le Academies e le Universities delle maggiori aziende italiane.
Tra le sue ultime pubblicazioni, Federica Galli Mater in Federica Galli Grand Green Tour (Milano, 2020) e, nel saggio antologico Gemalte Tiere, Gustave Courbet: I levrieri del conte di Choiseul e Théodore Gericault. Testa di cavallo bianco della collezione Louvre, (Monaco di Baviera, 2021). 

Maria Teresa Mori, modenese, si è diplomata nel 1979 presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1980 al 1999 si è occupata di ideazione e realizzazione di programmi televisivi, alternando l’attività di artista con esposizioni a Modena, Bologna e Parigi. Ha diretto la Galleria ArteSì di Modena.

 

Orari durante il festivalfilosofia:
Venerdì 13 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 14 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 15 settembre ore 9.00 – 21.00

 

Luogo:
Chiesa di San Giovanni Battista
Piazza Matteotti
Modena