Ci sono moti interiori che non riescono a venire espressi da parole compiute: ecco che viene in soccorso la musica, in grado di esprimere con un linguaggio universale – e forse più intenso – ciò che detta la psiche dei compositori. È per questo motivo che, a distanza di tempo, le esecuzioni musicali riescono a parlare, senza parole, all’interiorità di chiunque.

Questo concerto commentato racconta come grandi musicisti del Novecento si siano cimentati nel rapporto tra linguaggio musicale e nuova arte cinematografica nel Novecento, e come lo stimolo generato della descrizione delle vicende e dei caratteri dei protagonisti abbia piegato il linguaggio musicale su versanti originali, nel segno di una rappresentazione della psicologia dei protagonisti e degli intrecci nascosti nelle vicende narrate.

Sul palco gruppi cameristici degli studenti del Conservatorio Vecchi-Tonelli con musiche di N.Rota, G.Farkas, G.Ligeti.