“L’infelice luna si chinò piangente”: così Amelia Rosselli traspone in immagine una simbologia sentimentale carica di precedenti letterari. Nella sua opera, l’espressione si carica di un senso più profondo: l’Autrice ha vissuto infatti in modo peculiare la propria personale dimensione psichica, segnata da una diagnosi di schizofrenia paranoide aggiunta al manifestarsi precoce della sindrome di Parkinson, attraverso la mediazione della scrittura poetica. Nelle sue principali raccolte il sentimento si è fatto materia oscura del vivere, non dissimulato ma tenuto entro dinamiche espressive che dilatano gli accostamenti verbali più insoliti.
Rosselli non è sola: insieme e accanto alla sua esperienza stanno alcune delle poetiche più penetranti, non solo in senso psichico, dei maggiori autori di sempre: Dante, Eliot, Trakl, Sanesi, Montale. Sul versante delle poetiche artistiche, inoltre, l’idea di Psiche non può che confrontarsi in chiave attuale con la vicenda espressiva del Surrealismo, nel centenario del Primo Manifesto firmato da Breton, Aragon, Soupault, Eluard, fondata sulle libere associazioni di parole e sugli spericolati esperimenti di “cadavere squisito”. 

L’evento consta dell’intervento di Massimo Scrignoli, Adhaesit pavimento anima mea, e di Raffaella Terribile, Surrealismo e automatismi psichici.