Guide: Vincenzo Vandelli e Luca Silingardi
Su prenotazione dal 7 settembre tel. 0536 1844961
La morte, si sa, non è un fatto naturale, ma un evento sociale. E dunque, anche se a morire sono i singoli, non si muore mai soli, o non si dovrebbe. Anche dopo la sepoltura i morti continuano ad essere membri muti della comunità. Non solo perché abitano la vita emotiva dei vivi, ma perché le città dei morti, le necropoli, insomma i cimiteri, sono veri e propri specchi della comunità dei vivi, anzi sono luoghi che, a saperli guardare, dicono in modo pregnante le regole di inclusione ed esclusione, le divisioni sociali, religiose e culturali che talvolta i vivi provano ad occultare.
L’altra città è un viaggio in compagnia di due esperti per comprendere la vocazione del Cimitero Monumentale di San Prospero a fungere da parco della memoria.
Da un punto di vista storico-sociologico, il cimitero di San Prospero rappresenta infatti un vero e proprio pantheon civico delle virtù cittadine, specchio e memoria di una società in profonda trasformazione. Da un punto di vista artistico esso costituisce invece un museo a cielo aperto dell’opera dei più importanti scultori modenesi e reggiani attivi sul territorio dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi del Novecento.
Ingresso di Via San Prospero
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