- Brothers in law in concerto
A cura di: Juta Café
Lo stupore per la disinvoltura con cui al primo EP rileggono il noise pop di fine anni 80, senza fronzoli e barocchismi di sorta, è notevole: il gruppo giusto al momento giusto. Nicola assieme al "fratello" Giacomo e da poco con Andrea alla batteria, ventenni da Pesaro, ormai eletta nuova capitale italiana del rock oscuro giovane e tormentato, si impongono agli ascolti con un EP omonimo pubblicato in formato digitale per Tannen Records. Un disco che si impone perché (proprio come il debutto dei Be Forest, l’altra band pesarese in cui milita Nicola) per una volta non è in ritardo. Non c’è nessun provincialismo, nessuna affettazione, niente chitarre posticce e menate da indierocker da cameretta, ma solo del sano rock n’ roll che si perde in miliardi di echi ruvidi proprio come facevano i santissimi Jesus And Mary Chain, e nasconde melodie dolci che abbiamo sentito uscire dai rossetti delle Dum Dum Girls. A tutto questo ben di Dio c’è anche da aggiungere una certa attitudine surf à la Crystal Stilts e qualche romanticheria ubriaca da adolescenze passate ad ascoltare i Velvet Underground, che dà al tutto una vena di autorevolezza a sostenere con solide colonne il vintage che non ci potremo mai permettere. Poco sole, occhiali scuri, surfando sulle onde di feedback.
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