(Italia 2022, 80’)
di Davide Ferrario
Curatore: Alberto Morsiani
A cura di: Associazione Circuito Cinema
Al termine conversazione tra Davide Ferrario e Anna Maria Lorusso
Umberto Eco – La biblioteca del mondo
Sfrattato perché la pesantezza della sua biblioteca metteva in pericolo la stabilità del palazzo ma amato nel mondo per la leggerezza dei suoi saggi e dei suoi densi romanzi, Umberto Eco ci accompagna nel labirinto inestricabile dei suoi volumi. Stanze, corridoi e saloni segreti custodiscono i testi e le immagini più curiose, cabalistiche e folli. Il Professore racconta il proprio rapporto con la parola letta e Dedalus (suo pseudonimo sul “manifesto”) quello con la parola scritta. Sei attori mettono in scena alcune pagine illuminanti, a coronamento di un ricco materiale di repertorio tv, fra riprese effettuate in dodici gigantesche biblioteche di tutto il mondo e ricordi di amici e familiari, montati come in un eccitante e incalzante musical.
Immagine/parola
Il cinema è immagine e parola. Racconta le sue storie usando l’una e l’altra. Pur vivendo ormai nella società dell’immagine e dell’apparenza, che sembra voler respingere qualsiasi tentativo utilizzare concetti astratti e approfonditi, ogni fotogramma continua a dover fare i conti con l’uso della parola. Intesa sia come morfema che come unità logica del pensiero, la parola veicola a sua volta concetti ed immagini. In questa maniera, si ingenera un percorso che procede nei due sensi: la parola ha una intrinseca natura figurativa, mentre l’immagine può evocare la parola, sostituendosi a essa.
Ciò appare evidente in particolare nell’uso dei materiali d’archivio: le storie, le memorie, le rievocazioni di ciò che è stato ci vengono tramandate prevalentemente dalle immagini o dalle parole. Il cinema seleziona e riordina a suo modo i materiali dei tanti archivi della nostra memoria, secondo equilibri e formule combinatorie sempre diversi, seguendo le più disparate pulsioni narrative. La rassegna di docufilm organizzata per il Festival si muoverà alla scoperta di questa duplice natura: da un lato il cinema come deposito e sedimento, dall’altro come ricerca e ricostruzione, in un continuo gioco di rimpallo tra l’immagine e la parola.
programma completo della rassegna
Alberto Morsiani è consulente cinematografico e collaboratore di riviste e quotidiani. Come critico e saggista, si occupa prevalentemente di cinema americano dal punto di vista dello studio delle mitologie fondative e degli archetipi culturali, dei generi classici e degli autori più significativi. Ha scritto libri, tra gli altri, su John Ford, Quentin Tarantino, Anthony Mann, Oliver Stone, Gus Van Sant, Joseph Mankiewicz, Kathryn Bigelow, Jacques Tourneur, Don Siegel, Peter Weir, il western, il road movie, la motocicletta sullo schermo, il paesaggio nel cinema hollywoodiano.
Luogo:
Sala Truffaut
Via degli Adelardi, 4
Modena
059 236288 | info@salatruffaut.it | www.salatruffaut.it
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