Esiste un minimo comune denominatore tra forme di vita poste agli estremi della scala evolutiva? Alcune espressioni di coscienza e di capacità di sentire si manifestano in organismi con sistemi nervosi poco complessi?
Giorgio Vallortigara è professore di Neuroscienze e Cognizione animale presso il Centre for Mind-Brain Sciences dell’Università di Trento, di cui è stato anche direttore. È stato Adjunct Professor presso la School of Biological, Biomedical and Molecular Sciences dell’Università del New England, in Australia. Si occupa dei meccanismi neurali della cognizione animale, di neurobiologia della memoria spaziale e della percezione visiva. Collabora con le pagine culturali de “il Sole 24 Ore”, “Prometeo”, “la Lettura” e “Le Scienze”. Tra i suoi libri: La mente che scodinzola. Storie di animali e cervelli (Milano 2011); Cervelli che contano (con Nicla Panciera, Milano 2014); Piccoli equivoci tra noi animali. Siamo sicuri di capirci con le altre specie? (con Lisa Vozza, Bologna 2015); Cervelli divisi. L’evoluzione della mente asimmetrica (con Lesley J. Rogers e Richard J. Andrew, tr. it. Milano 2016); Da Euclide ai neuroni. La geometria nel cervello (Roma 2017); Pensieri della mosca con la testa storta (Milano 2021); Altre menti. Lo studio comparato della cognizione animale (Bologna 2022); Il pulcino di Kant (Milano 2023).
Ultimo aggiornamento profilo: 2024
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